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IV e V missione italo-albanese a Byllis (Albania)

Dall’11 al 29 aprile e dal 10 al 28 settembre 2017 si sono svolte la IV e la V missione italo-albanese a Byllis (Albania), attuate nell’ambito di un accordo di collaborazione scientifica tra il DICAR del Politecnico di Bari e l’Istituto di Archeologia di Tirana e condotte, in accordo con l’Ambasciata d’Italia in Albania, con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Finalità della ricerca è l’analisi dell’antico centro di Byllis e dei suoi rapporti con l’Epiro e le città magno greche e siceliote, rivolta ad un approfondimento della conoscenza della città e del suo territorio e alla redazione di un progetto di sistemazione d’area e valorizzazione del sito, che è Parco Archeologico dal 2006.

L’attività, condotta sotto la direzione della prof.ssa Roberta Belli (Dipartimento DICAR e Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Bari) e del prof. Luan Përzhita (direttore dell’Istituto di Archeologia di Tirana), si avvale della consulenza del prof. Neritan Ceka, già Ambasciatore di Albania in Italia, archeologo che ha a lungo scavato e studiato il sito e che ha preso parte alla missione di settembre.

Partecipanti: alla campagna di aprile, hanno partecipato il dottorando del DICAR Paolo Baronio, gli specializzandi Azzurra Acciani e Alessandro Laera, le laureande in Architettura Margherita D’Aprile, Isabella Leone, Roberta De Florio, Filomena Catalano, Roberta Oliva; l’archeologo Paulin Pushimaj per l’Istituto di Archeologia di Tirana. Alla missione di settembre, ai partecipanti già ricordati nella campagna di aprile si sono aggiunti il dottorando Antonello Fino, gli specializzandi Mariagrazia Cinelli, Silvià Calò, Simona Compierchio, Davide Falco, Francesco Turchiano; per l’Istituto di Archeologia hanno preso alla missione il prof. Neritan Ceka, l’archeologo Lavdosh Jaupai, studenti dell’università di Prishtina, Montenegro (Fortuna Haziri,  Ismail Myrseli), l’archeologo Etnor Cianaj (Università di Bologna). Hanno inoltre preso parte alla missione di settembre: il prof. Luigi Caliò (Università di Catania), il dottorando Rodolfo Brancati (Università di Catania), studenti della scuola di Specializzazione in Archeologia di Catania (Jessica Frischetti, Liliana Maravigna, Francesca Pulvirenti, Adriana Pensallorto, Giuliana Lo Curto), l’archeologo Luciano Piepoli; il prof. Alessandro Jaia (Sapienza Università di Roma) insieme con lo studente Riccardo Jannuccelli.

Attività: nella missione di aprile l’analisi sul campo si è concentrata sull’attività di rilievo dei monumenti dell’agorà; sono stati eseguiti rilievi di dettaglio delle stoai settentrionale ed orientale, dell’aphesis settentrionale dello stadio, del pritaneo, della cisterna, di cui è stata approfondita l’analisi della struttura e delle murature. Inoltre è proseguita l’attività di catalogazione degli elementi architettonici conservati in situ, con particolare riferimento agli esemplari pertinenti alle due stoai.  Nella missione di settembre, l’attività è stata articolata in diverse linee di approfondimento. Nell’agorà, oltre che al completamento dell’attività di rilievo e all’analisi delle strutture murarie degli edifici rilevati, sono stati condotti sondaggi di scavo nella parte meridionale; questi ultimi hanno interessato l’area della Porta 5 e le strutture ad essa collegate; un ulteriore saggio ha iniziato a mettere in luce le strutture già rilevate dalle prospezioni dello scorso 2016, condotte dall’Università del Molise in collaborazione con CNR ITABC, coordinate da  Marilena  Cozzolino, rivelando una porzione di una grande struttura quadrangolare, di cui dovrà essere verificato il rapporto con le vicine terme e il ginnasio. È stato poi completata l’analisi del circuito murario, con analisi dettagliate nel caso delle porte e delle torri e descrizione degli aspetti macroscopici dimensionali e qualitativi per i tratti di fortificazioni compresi fra queste. Sulle porte e sulle torri si è proceduto alla realizzazione di rilievi fotogrammetrici implementati da rilievi celerimetrici con stazione totale. Infine è stato completato il rilievo aereofotogrammetrico della città con uso del drone. L’attività di indagine ha riguardato poi il sito di Klos, dove sono stati realizzati voli con il drone per una pianta aggiornata del sito antico ed è stata condotta una prima analisi dei resti murari del circuito fortificato. Alla scala territoriale sono stati effettuati sopralluoghi presso alcune località della regione di Mallakastër in corrispondenza delle quali la bibliografia pregressa segnalava la presenza di evidenze archeologiche; le indagini hanno permesso di aggiornare, verificare e integrare i dati bibliografici.

Durante la missione di settembre sono state effettuate visite sul sito, con attività didattica, da parte dei proff. Giacomo Martines e Aguinaldo Fraddosio (DICAR e Scuola di Specializzazione); mentre il 19 settembre la missione ha ricevuto la visita dell’Ambasciatore di Italia in Albania, S.E. Alberto Cutillo, e della direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura, dott.ssa Adriana Frisenna.

Nel mese di aprile, infine, l’attività della missione è stata presentata a Durazzo, Museo Archeologico, in occasione della manifestazione “Le missioni archeologiche italo-albanesi. Risultati delle ricerche condotte nell’ultimo anno. Giornata di Studi in memoria dell’archeologa Sara Santoro, 21 aprile 2017”, organizzata dall’Istituto di Cultura Italiana a Tirana.