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Stage e Missioni

Missione/Stage – Agrigento, Teatro, giugno 2022

La campagna 2022 di scavi presso l’area del teatro di Agrigento, che si svolge nell’ambito di un più ampio programma di ricerca in convenzione con l’Ente Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi che dal 2012 (si festeggiano quindi i 10 anni di attività dell’équipe) coinvolge studenti e docenti del Politecnico di Bari e dell’Università di Catania, anche quest’anno ha visto gli allievi della Scuola di Specializzazione del PoliBa impegnati nelle indagini, affiancando e coadiuvando studenti, specializzandi e dottorandi in archeologia dell’ateneo catanese, ma anche provenienti da altre università italiane e straniere.

Le attività di questa campagna, per la direzione scientifica dei proff. Luigi Caliò (UniCt) e Antonello Fino (Poliba), si sono concentrate prevalentemente in due settori che hanno restituito dati rilevanti per la conoscenza dell’area pre e post teatro. In particolare nell’area subito ad Ovest del complesso sono state evidenziate strutture pertinenti alla gestione delle acque, con i resti di una fontana monumentale attualmente riconducibile ad un contesto cronologico post battaglia di Imera (480 a.C.). Nell’area settentrionale, presso i resti delle fondazioni della parte alta del koilon, all’interno dello spoglio delle strutture è stato possibile riconoscere e mettere in luce un piccolo edificio per il culto cristiano che i dati di scavo inquadrano nell’ambito del VI secolo d.C. e che ha restituito lacerti di un mosaico policromo e i resti di una serie di oggetti in vetro come lucerne, brocchette e lampade da soffitto. Inoltre sono state condotte delle indagini mirate sul banco roccioso su cui insistevano le gradinate del teatro agrigentino, al fine di determinare tracce dei tagli praticati per la collocazione dei sedili, molti dei quali visibili in stato di crollo a ridosso del costone calcarenitico.

Nell’ambito della Missione, gli allievi della Scuola hanno potuto comprendere e partecipare in prima persona allo svolgimento e all’organizzazione di uno scavo archeologico, integrando le proprie competenze con quelle delle altre figure professionali coinvolte nell’ottica di un approccio multidisciplinare che da sempre è principio fondante della Scuola. Oltre che alle attività di scavo e catalogazione dei reperti, gli allievi, da architetti formati sulle problematiche dell’antico, hanno contribuito anche al rilievo e allo studio delle strutture emerse, partecipando così attivamente al processo ancora in itinere di comprensione generale dell’area del teatro, del monumento e delle sue fasi costruttive.

Ecco come alcuni degli allievi hanno voluto commentare l’esperienza:

Lo scavo ad Agrigento è stata l’occasione per mettere alla prova le conoscenze e le abilità acquisite durante la formazione di architetto, in un’esperienza a 360 gradi in cui si toccano tutti i campi relativi al bene culturale: a partire dalla scoperta, alla salvaguardia e conservazione, fino alla sua valorizzazione. Il bene culturale, in questo caso, è da considerarsi su varia scala poiché si passa da un contesto storico stratificato, a delle strutture in situ, frutto del passaggio dell’uomo nei secoli, a materiale decorativo ed elementi ceramici legati ad un’antica quotidianità, i quali compongono poi la grana più fine di tutto l’insieme. In questa esperienza è stato possibile anche comprendere come applicare aspetti del rilievo ad un contesto archeologico e paesaggistico; ci ha dato l’opportunità di toccare con mano la materia e partecipare attivamente allo scavo stratigrafico e, infine, ci ha permesso di far avverare quell’immagine che alcuni di noi avevano di sé da bambini, di archeologo con pennello e trowel che scova tesori nascosti.

Chiaramaria Spinelli (I anno)4

La nostra esperienza di scavo come équipe della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Bari si è concentrata, quest’anno, sull’area della media e della summa cavea del teatro: come già l’anno scorso, la forte integrazione e interazione con gli archeologi e studenti di archeologia presenti sullo scavo ha consentito il raggiungimento di risultati scientifici e umani forse anche oltre quanto auspicato inizialmente. Le indagini svolte in media cavea hanno fornito i primi dati sostanziali utili ad avviare una riflessione organica sulla forma del teatro antico, mentre ancora più risolutive si sono dimostrate le faticose ma proficue liberazioni delle strutture della chiesa altomedievale in summa cavea, ormai leggibile nella sua quasi interezza. La scoperta del mosaico ancora in situ per lacerti in una delle absidi della chiesa ben rappresenta come una ricerca portata ostinatamente avanti insieme come gruppo, pur con sfortunate defezioni, possa portare a soddisfazioni ed emozioni che ben ripagano la fatica e le energie.

Marco Chiricallo (II anno)

Rassegna Stampa

Conferenza Stampa sui risultati della campagna

Ageigento Notizie 29/06/2022